sabato 28 gennaio 2017

LA MIA ANGOULEME 2017

La verità è che ancora non ho capito come pormi. E peggio ancora soffro ancora di "orgoglio-di-merda-ferito", cioè non so incassare.

La vita mi può mandare tutto il concime del mondo, ed io saprò sempre tirami su da una caldaia rotta, da una giornata senz'acqua, da una ruota bucata (eccerto! La prima cosa che il padre mio mi ha insegnato è stata come usare il crick!), ma... quando si tratta di aspettative disilluse mi ci vanno ore per metabolizzare, giorni per elaborare, e settimane per reagire.
Per fortuna con l'età ho imparato anche a gestire i tempi di ripresa, infatti, non necessariamente devo essere bradipeggiante in tutto! Perciò reagisco dopo tre giorni, dopo musi e scleri vari. Respiro profondo-profondissimo, e mi ripiglio!

In ogni caso speravo di più.
Il mio orgoglio ferito dipende dal presupposto che, sia che si tratti libro o di fumetto, comunque, ci va un grafico che la "maquette" la crei, la realizzi, un letterista che i testi li inserisca, e questo stare dietro le quinte a me sta bene e piace pure, perché non lo so se ho il carattere e la verve, ed il carisma di stare sotto i riflettori, altrimenti avrei insistito con l'inchiostrazione, per esempio, però tutti desiderano il riconoscimento del proprio lavoro.

A me piace fare grafica, che è un po' come dire che mi piacciono i fiori, ma è la verità.

Ho visto fumetti rovinati da un brutto lettering...
E rimpiango i tempi in cui il lettering lo mettevi a mano... con fatica. Ma era riconosciuto come parte integrante del fumetto.

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Nell'insieme è andata.
Ho conosciuto molte nuove persone, rafforzato rapporti preesistenti, scoperto che Ruggero dei Timidi è conosciuto anche dal mio prof di panneggio della Scuola Comics, Matteo, e mangiato in un ristorante creolo un salmone fantastico!

Sono pure caduta, ho sbucciato un ginocchio di prepotenza, e mi ha soccorsp il sosia di Sloth, dei Goonies (non proprio lui, però c'aveva un occhio su ed uno giù), una sorta di brutto gigante buono, e giuro che avrei voluto abbracciarlo! Perché nessun uomo si è mai precipitato così celermente in mio aiuto.

Quindi: riordiniamo le idee, facciamo nuovi progetti, solitari e collettivi.


lunedì 23 gennaio 2017

TU NON PUOI.

Credo sia l'infinitesima volta che me lo sento ripetere.



Intendiamoci... Non dalla mia famiglia, ma in generale da medici, o gente convinta di sapere meglio di me quali siano i miei limiti.

"Non riuscirai ad alzarti da terra, da gambe incrociate, senza usare la spinta delle braccia".

"Al massimo puoi fare corsa di resistenza, non velocità".

"Non otterrai il brevetto da bagnino"

"Autodifesa? Sicura?"

"Pesi? Ma scherzi?"

"Guidare una moto? Pfff!"

"Donare il sangue? No no no..."

Beh.
Ho fatto atletica per tutto il liceo, velocità no, ma salto agli ostacoli, in alto e in lungo.
Ho avuto un motorino (ok, non è una moto ma ci accontentiamo!), ho fatto un corso di autodifesa e messo ko uno di 100 chili, ho preso il brevetto da bagnino, fatto fitness, mi sollevo da terra con molta spinta, e dono il sangue.

Tranne oggi.

Ma la cosa peggiore che mi hanno detto è stata a 13 anni: "Non puoi salvarli tutti, non puoi salvare il mondo".

Va beh. Ho fatto tutto il resto, appena mi morderà un ragno magari salverò anche il mondo!

domenica 22 gennaio 2017

LA BUONA, LA BELLA, LA BRAVA.

Già.
Mi sento una brava persona. Ci provo, credo che in parte sia nella mia natura, ma non mi sento né buona né bella.

Che diamine vuol dire "sei una bella persona"? In che senso? Bella fuori? Questo è soggettivo, di sicuro! A 38 anni mi sento ancora molto carina! Ma bella dentro? Che significa essere belli dentro?
I don't Know.

Non significa nulla, a meno che non si intenda che dentro ho degli organi morfologicamente perfetti.
Bella dentro nel senso che mi comporto bene? Secondo la morale comunemente accettata? No.
No, è un'illusione. Il concetto di bello è legato solo a qualcosa di estetico, tangibile, oggettivo o soggettivo che sia. Bello è un quadro, un viso, un fiore...

E buona? Che significa "buona"? NESSUNO è buono. Non esiste alcuno al mondo che sia totalmente buono, perché la cattiveria fa parte di tutti, e se vale la regola che non si può essere totalmente cattivi, ciò vale anche al contrario! Caspita! Non ci va tanto! Perciò posso fare buone azioni, o cattive azioni, ma non sarò mai buona in assoluto, o cattiva. Potrò avere una buona o una cattiva giornata, a seconda degli elementi che ci saranno dentro, dei pensieri che avrò, ma non sarò sempre buona. E oggi ho una pessima giornata, e anche se fuori ci sono sole e cielo azzurro, continuo ad osservarli da una prospettiva che non riesco a cambiare, quindi mi riesce difficile apprezzarli. Sono cieca.

Ho frequentato un tizio convinto di essere buono, eppure è la persona che mi ha fatto più male in assoluto, e sapete perché? Facile, dai cattivi consapevoli tu ti puoi difendere, puoi prevederli, ma da quelli inconsapevoli non hai difese, se non stare loro lontano, o non prenderli sul serio.
Qualcuno convinto di essere totalmente buono è qualcuno a cui in qualche modo non puoi dare la colpa di nulla. Perché "non lo ha fatto di proposito", ma se non è questa la più alta forma di vigliaccheria, allora io non lo so che cos'è! Comodo così... come aver trovato l'escamotage di avere sempre ragione. Intelligenza, manipolazione, codardia... no. Semplicemente ipocrisia. Si tratta della più alta forma di ipocrisia: non voler ammettere di essere normalmente umani nel nostro lato oscuro.



La verità è che lo abbiamo tutti, e saremmo molto più onesti nel farci i conti, piuttosto che ignorarlo.
Per questo tifo per i cattivi. Sono più veri.
Sono REALI!

Però esistono le brave persone, e cioè quelle che tutti i giorni provano ad essere oneste con se stesse, che si affrontano nei loro momenti no e in quelli sì, e che credono, come me, che provare ad essere gentili non costi nulla, che pretendere rispetto per la propria diversità sia necessario, che a volte essere severi, e fare delle scelte che hanno anche conseguenze negative sia inevitabile.
In fondo il concetto "giusto o sbagliato" è assolutamente discutibile. Esiste ciò che conviene, a me, a te, agli altri. Ognuno dentro di sé sceglierà cosa gli conviene, e se sembrerà giusto per gli altri e non per lui, sarà solo perché nella scelta ha ritenuto più importante come conseguenza avere l'approvazione degli altri.

Maledetta approvazione!

Voglio essere più cattiva che buona.
Voglio essere più Darth e meno Luke. Voglio essere più Skeletor e meno He-Man.

Anzi, voglio essere una brava persona, spesso cattiva, che esce un'altra brava persona, davvero cattiva!



domenica 8 gennaio 2017

EPIFANIA! STAI CON ME E PORTAMI VIA!

Bentornata a ME!
Mi sono ripromessa di scrivere un post alla settimana, al massimo ogni due, perciò eccomi, sempre a confronto con le emozioni ed i pensieri che non controllo, che mi spaventano, e che nell'ultimo mese e mezzo, complici le feste e alcune gite, mi hanno portato ben tre chili in più.

In questi primi giorni dell'anno sono tornata a casa. Quale? Non la mia, certo che no, ma quella della mia madreh, e ho potuto passare momenti meravigliosi con amici, ormai sorelle e fratelli, e sono stata così felice! Bastano pochi momenti di condivisione con le persone affini per sentirsi davvero felici, ed è così che arriva l'epifania!

"Svincolandosi da un significato strettamente religioso, l'epifania passa ad essere una generica rivelazione. Si tratta di un significato reso celebre da Joyce nella sua raccolta di racconti Dubliners: in questi, capita che un'esperienza, una situazione o l'osservazione di un particolare porti un personaggio a una profonda riconsiderazione di sé e della sua vita - una realizzazione improvvisa. Così si può parlare dell'epifania sulla propria salute schiusa da una malattia, dell'epifania che ci fa comprendere le ragioni di un comportamento, del libro che ci suscita un'epifania sull'importanza della bellezza: una sorta di illuminazione, qualcosa che, come ci ricorda l'etimo, ci appare dall'alto.

Testo originale pubblicato su unaparolaalgiorno.it: https://unaparolaalgiorno.it/significato/E/epifania"

Esattamente. La mia epifania è che posso essere felice di nuovo, e che poco mi basta per esserlo, mi basta pochissimo, per distendere la mente, rinfrancare il cuore...
Ho bisogno di muovermi, e non intendo di fare sport o altro, anche se da martedì comincerò a fare yoga (giusto perché mi sento rigida come un manico di scopa, e se mai trovassi qualcuno con concedermi a passione e delizia, non vorrei rimanere bloccata al primo impeto...), intendo proprio MUOVERMI. Viaggiare con la mente non mi basta, anche se immagino futuri bellissimi, ho proprio il desiderio, l'impulso, la bramosia di portare il mio corpo in posti che non conosco, per incontrare nuove persone, osservare orizzonti diversi, innescare emozioni da troppo tempo sopite, e ridere!

Perché muoversi e ridere sento che vanno di pari passo sul mio cammino.
Ho riso così tanto, in questi giorni, con Babs, Andrea, Manu, Bacco., Saretta... e Monica... e MARIANNA!
Sono così fortuna da avere un'amica, che è una sorella, che è la mia "gemella cosmica", che conosco da quando avevo 16 anni. E siamo cresciute assieme da allora, senza mai perderci. 

Eccoci.
Ci siamo conosciute in ospedale, appunto a 16 anni, e quando le cose che hai in comune sono infinite non può non nascere una fantastica amicizia. Ineguagliabile, ma è un'altra storia, di cui magari parlerò un'altra volta.
Oggi voglio pensare solo a quanto ho riso e a quanto mi sono sentita paga di ciò che ho condiviso, e proseguire più determinata gli obiettivi che mi sono prefissata per questo 2017, e non sono moltissimi, ma sono importanti, e sono tre, e li metterò come citazioni perché non mi è ancora possibile svelarli proprio a tutti.
Il primo: "è ora di riportare la terra a casa"
Il secondo: "nessuno può mettere baby in un angolo"
Il terzo lo cito così: Don't dream it, be it

Non ho idea se qualcuno mi segua su questo vecchissimo blog, che sistemerò graficamente molto presto, ma se non avete mai visto The Rocky Horror Picture Show, è davvero ora che recuperiate questa perle, e le labbra più sensuali viste fino ad ora.

domenica 1 gennaio 2017

RICOMINCIAMO? YA, L'AVVENTURA MI ASPETTA!

Troppo tempo è passato dall'ultima volta... dall'ultimo post.
Quanta vita in mezzo? Tanta, ed io?
Io sono ancora qui, coi capelli più lunghi, rosa e argento (o quello che diventa il lavanda quando sbiadisce), ancora nella stessa casa con la mia famiglia pelosa, tanti progetti e nuove battaglie all'alba di questo 2017.
Già... perché in quell'anno che fu il 2014, quando scrissi l'ultimo post, avevo i capelli rasati a zero, prospettive d'amore, in qualche modo, lavorative e di trasferimento... ILLUSA.
Ci sono battaglie che credi di vincere da subito, ma solo quando ci sei dentro ti rendi conto che possono durare giorni, settimane, anni... sembrare eterne, e la stanchezza si fa sempre più presente.

Solo chi ha passato la PAZIENZA, poi la RESISTENZA, e poi la RESILIENZA, sa cosa significa combattere, lottare, rinunciare per così tanto tempo, e affermare di essere STANCHI.
Ho perso molto, imparato tanto (come usare luoghi comuni), ma non mi sento più forte. Mi sento esausta, e mi sento una donna che ha capito che il suo lato oscuro c'è, è presente, ed indispensabile.
Posso dire che ora tifo per Darth Vader, anche se nell'intimo vorrei essere circondata da tanti Captain America.

Oggi è il primo giorno del 2017, e ieri dopo aver concluso che ho lottato abbastanza, ho deciso una data. Una data per la mia fuga, anche ispirata da questo libro, Amélie Nothomb - Né di Eva né di Adamo, prestato da un'amica che nel 2016 si è rivelata la più grande sorpresa, inaspettata ma sperata.

Il pezzo che ho amato di questo libro recita:

E non mi sentirò in colpa nell'attuare la mia fuga, perché ne va della mia stessa vita. Ma mi sentirò libera, inebriata da quell'ardore e quella passione, e quell'euforia che solo la fuga dona al corpo ed alla mente... e non vedo l'ora! Ho deciso una data di scadenza, entro la quale se tutto ciò che ho fatto per migliorare la mia vita, tutti i sacrifici, le rinunce, le amarezze e le piccole cose, nel bene e nel male, saranno state vane, me ne andrò ugualmente, e se mi verrà impedito... un amico mi verrà a prendere, con la forza.

Perché il caso non esiste, al destino non ci credo, e forse nemmeno che ci sia un tempo per tutte le cose. Sono oramai convinta che ognuno segua un suo cammino, certo o incerto che sia, tracciato solo e unicamente dalle proprie scelte, dai propri pensieri e dalle proprie parole.

Azione, movimento, cambiamento... Tutto ciò che desidero è qui, in queste parole.

Chi mi conosce abbastanza bene e da abbastanza tempo non ha fatto altro che ripetermi come ho fatto a resistere in questi nove anni. Io rispondo che "non.lo.so.", forse ho sperato che qualcosa si muovesse da sé, forse ho creduto di potermi integrare in un ambiente fatto di luoghi, persone, momenti, anche se non mi ci sentivo affine. La verità è che non ci sono riuscita, e questo luogo forse non mi vuole, o presuntuosamente non mi merita affatto!
Perciò ho stabilito di aver imparato ciò che mi serve da questa battaglia, e posso abbandonarla con dignità.

Ma è giusto capire il perché abbandono.

Nove anni fa sono venuta a vivere qui, in un paesino del Veneto, convinta di costruire una famiglia con un ragazzo di cui credevo di essere innamorata, di trovare la mia strada come grafica, perché lui lo era e mi avrebbe sostenuta ed aiutata. No no! Che l'amore renda ciechi e stupidi è falso, siamo noi che decidiamo di non credere a ciò che realmente è davanti ai nostri occhi, e ci illudiamo, non è mica colpa dell'amore!
Comunque... detto in breve, dopo aver lasciato una mia vita ed indipendenza economica, amici che amavo, città che adoravo, dopo quasi dieci anni di fidanzamento, aver comprato casa, allevato due gatti... mi lascia.
Se ne va portandosi via un sacco a pelo (dio solo sa perché dato che tornava dai suoi -  mistero), la mia dignità, dato che mi ha pure reso cornuta, e lasciandomi un sacco di debiti.
Vivo ancora in quella casa, che nonostante tutti i cambiamenti pian piano apportati non mi ama granché, ed è reciproco.

E gli amici? Farsi degli amici in Veneto, a Camposampiero, è stata la cosa più empaticamente difficile da realizzare. Mancano di abbracci, di slanci affettivi, di voglia di fare, di hobby, stanno alla larga da ogni tipo di confidenza, e come si costruisce un'amicizia così? Ci ho provato, con qualcuno ci sono riuscita... ma è stato così faticoso, che adesso non mi importa più. E di parlare di quanto è figo Chris Hemsworth sai quanto me ne frega!

E il lavoro. Si lavora per sopravvivere. Ma desidero fare un lavoro che mi piaccia e non che mi alieni fino a che non timbro il cartellino!

Quindi la prerogativa di questi pochi mesi a venire è: prepararsi alla fuga!
Che prenderò come una nuova avventura, perché voglio con tutte le mie forze respirare l'aria buona del cambiamento, ed è la ragione perché scrivo nuovamente su questo blog, perché non mi importa se qualcuno legge ciò che scrivo, non mi interessa se avrò dei like oppure no, mi frega solo di rendere più concrete possibile le mie intenzioni, con parole, fatti, azioni, e questo blog ora avrà questo scopo: registrare le tappe, ricordarmi da dove vengo, e dove voglio andare.
YA! (nuovo incitamento dato da una nuova lettura!).

Giusto per capirci... ho già smontato il letto, sono rimasti la rete ed il materasso, ma dormire ora è un'altra cosa!