domenica 5 febbraio 2017

I CAN'T ESCAPE

Sono davvero convinta che a me salga un po' di melanconia la domenica.
Da sola sto divinamente, ma dopo momenti di condivisione così intensa come quello avuto tra venerdì e sabato con la Vale... il ritorno alla realtà è davvero terrificante, e la domenica che di solito è la mia giornata cuscinetto per riprendermi dalla mala società, assume in qualche modo una connotazione melanconica.

E oggi la febbre non mi aiuta molto, diciamocelo.

Venerdì ho lavorato con così poco entusiasmo, che appena varcata la porta dell'ufficio per andare via, ho sentito il brivido della fuga così forte da avere fremiti ovunque! Ad un certo punto mi è salita una tale eccitazione da avere quasi un orgasmo. Possibile, ve lo assicuro!

E sono andata felice e canterina verso la stazione di Padova a prendere la mia amica Valentina Giorgis che non vedevo da ben due anni!
Che poi quando c'è feeling è come se il tempo non passasse mai, ma la gioia è talmente grande che il cuore si agita, e corre, e salta, ed esplode di amore per l'amica, per quel viso così familiare e caro, e per la vita, che nonostante tutto è maledettamente donna.
Sì, la vita è donna, perché dolce e maligna allo stesso tempo.

La Vale aveva bisogno di imparare di nuovo ad amare un po' Padova, ed io ho una forte esigenza di riscrivere i ricordi che ho in questa città, per andarmene amandola ancora.

E così le ho fatto vedere Piazza dei Signori, Piazza delle Erbe e Piazza dei Frutti (o della Frutta), e l'ho portata a mangiare le frittelle dette "frittoe" da Graziati. Graziati dal 1919
Al link trovate il sito, perché una pasticceria storica che si rispetti ha anche un sito web, e non potete perdervi la millefoglie, per cui è tanto rinomata!
Le ho raccontato che Piazza della Frutta è dove si tiene il mercato storico di Padova, e ci siamo raccontate due anni di vita davanti ad un tè, e ad un infuso, che verso la fine è diventato talmente rosso che mi sembrava di bere sangue. Cacchio se mi è piaciuta l'idea!
Ad ogni modo il pomeriggio è volato.
Sono stata così felice che dentro di me piangevo dalla gioia. Ritrovare qualcuno che parli la tua stessa lingua, che capisce quello che stai raccontando senza difficoltà è qualcosa che non mi capitava da molto, moltissimo tempo... D'accordo con me che gli uomini che si credono degli uomini buoni NON ESISTONO, e che sono coloro che ti fanno più male, e con cui nemmeno puoi arrabbiarti, siamo andate a bere alla Corte Sconta un fortissimo e decisamente fatto bene spritz campari.
Andateci.


E abbiamo appurato di quanti pazzi ci siano in giro, di come uscire con un veneto doc sia generalmente castrante (mi spiace, ma è la verità, e non so voi donne venete come facciate a fingere di essere felici ed appagate, se lo siete davvero, tanto meglio per voi! Ma io non vi credo!).
E di come, invece, tante altre persone che sono consapevoli di avere dei limiti, dei problemi, siano decisamente migliori, perché i problemi li affrontano, magari prendendosi del tempo, ma lo fanno, e costruiscono, creano ponti con la vita, con le persone. Questo amo della gente. Amo chi si reinventa, perché mi da speranza e fiducia, quando non ne ho.
La Vale di speranza me ne ha data tanta. Kiki, il mio "gattone da affondo", si è innamorato di lei al punto da andarle a dormire in grembo. Se non è fiducia questa... E oggi la forza della Vale un po' ci manca. Quando mi ha raccontato come si è sentita a Lille, dell'ansia che ha avuto in certi momenti, mi ci sono riconosciuta.
Così rifletto su tutte le emozioni di queste ore e scrivo, per gioia e tristezza, perché mi sento in trappola, e la trappola sono io, è questa casa e questo corpo, e lo rappresento. Ho bisogno di fermare questo sentimento fermare la certezza che non sono sola, che si esce da qualunque tunnel, e  che nel frattempo lo si può anche arredare 'sto cazzo di tunnel.

Oggi esorcizzo e mi do coraggio così. Non posso "ancora" scappare, fisicamente no, ma con la mente sì.




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